La conca
Nora avanzava tra terra e polvere. Il caldo era un mostro immobile, una presenza che opprimeva. Era partita all'alba mentre la città dormiva avvolta nello smog. Aveva nascosto una mappa sgualcita tra le pagine di un libro, un ricordo di tempi più semplici. L'orologio di sua madre pendeva dal collo, il vetro incrinato come la memoria. Le lancette...


